Il Bellini è uno dei cocktail certamente più amati. Con il suo gusto fruttato e dolciastro ricorda il sapore dell’inizio dell’estate, quasi come un benvenuto alla stagione più bella. La storia del Bellini affonda le sue radici nella metà del secolo scorso, e da allora la ricetta è rimasta immutata, in un religioso rispetto per quello che è considerato uno dei capisaldi della cultura del buon bere, base della formazione di ogni barman che si rispetti. Continuate a leggere per conoscere la ricetta del Bellini, la sua storia e i consigli dei migliori barman per realizzarne uno perfetto direttamente nella comodità della vostra casa!
La storia del Bellini: da dove nasce?
Come già accennato, il Bellini nasce nel 1948. Il suo creatore fu Giuseppe Cipriani, lo storico fondatore, proprietario e capo barman del locale Harry’s Bar, a Venezia. L’Harry’s Bar fu un bar così importante a livello culturale e storico che nel 2001 il Ministero dei Beni Culturali l’ha dichiarato Patrimonio Nazionale. Basti pensare che tra i suoi avventori più affezionati ci furono, tra gli altri, Gianni Agnelli, Ernest Hemingway, Orson Welles e Sinclair Lewis. È stato perfino citato da De Andrè nella canzone Rimini.
Tornando al nostro fruttatissimo cocktail, Giuseppe Cipriani era appassionato d’arte e, nel mescolare gli ingredienti del Bellini gli tornò in mente la sfumatura di colore che caratterizzava la toga di un santo presente nel dipinto de Il Giambellino, appunto di Giovanni Bellini, famoso pittore veneziano.
Decise quindi di intitolargli il cocktail, che propose quale specialità di stagione per via dei suoi ingredienti freschi ed estivi. L’Harry’s Bar, però, non aveva sede esclusivamente a Venezia: ce n’era uno anche a New York. Lì, anche grazie all’attività di un imprenditore francese di trasporto del principale ingredienti del Bellini, le pesche bianche, il cocktail Bellini divenne in breve tempo uno dei più popolari e apprezzati.
Ad oggi il Bellini è un cocktail famoso in tutto il mondo. Rientra tra i cocktail ufficiali di diverse associazioni di bartender e barmen e livello internazionale, tra cui l’IBA, la International Bartenders Association. La sua popolarità e la sua origine contribuisce quindi ogni giorno a rappresentare il nostro Paese in modo eccelso anche in questo settore.
Bellini: ricetta e ingredienti
Ma come preparare un Bellini perfetto? La regola fondamentale è procurarsi ingredienti di prima qualità. A maggior ragione perché, per il Bellini, gli ingredienti sono solo due:
- 10 cl di prosecco
- 5 cl di polpa di pesca
Come potete vedere, il rapporto tra i due ingredienti è di 1 a 2. Ciò vi permette di prepararlo facilmente in diverse quantità (magari per un aperitivo tra amici, da offrire in comode e fresche caraffe).
Varianti famose del cocktail Bellini
Esistono numerose varianti (come vedremo più avanti), ma la ricetta originale del Bellini prevede l’impiego rigoroso della polpa e del succo delle pesche bianche veronesi. Queste devono essere pelate e schiacciate, e per nessun motivo frullate. Il succo che se ne ottiene va mescolato in modo lento e delicato con il prosecco, in modo che quest’ultimo non perda il gas che lo contraddistingue. Infine, il cocktail Bellini deve essere servito in un elegante flûte.
Tra le varianti più famose troviamo il Bellini Royal, che prevede l’utilizzo dello champagne al posto del prosecco. Per ricreare un sapore fruttato e fresco simile a quello del Bellini, ma senza alcol, si può utilizzare un succo di frutta frizzante o la soda. Altri cocktail a base di prosecco e succo di frutta sono il Tintoretto e il Mimosa. Il primo, molto popolare a Venezia, prevede l’aggiunta del succo di melagrana al posto delle pesche bianche veronesi. Il Mimosa, invece, è un cocktail famosissimo oltreoceano e in particolare negli Stati Uniti, che si prepara mescolando 7,5 cl di spremuta d’arancia con 7,5 cl di prosecco.